Consigli
Varianti e alternative
Vuoi un’alternativa? Prova le salsicce alla cacciatora
Conservazione
Puoi conservare le salsicce e fagioli in frigorifero in un contenitore ermetico per un paio di giorni. Per riscaldarle trasferiscile in padella, aggiungi qualche cucchiaio di acqua e scalda con coperchio per 5-10 minuti girando di tanto in tanto.
Che vino abbinare
Abbiamo un piatto povero saporito e succulento. L’abbinamento ideale è un vino rosso di medio corpo con un minimo di tannini per contrastare la succulenza delle salsicce. Io sceglierei un Cabernet Sauvignon.
Curiosità
Il Mangiafagioli è un dipinto di Annibale Carracci datato tra il 1584 e il 1585. La tela ritrae un contadino intento a mangiare una ciotola di fagioli. I fagioli sono il piatto povero per eccellenza e ogni volta che ne mangio una ciotola mi torna in mente quel dipinto. Cambiano le epoche, i vestiti e le abitudini ma alcuni piatti della tradizione rimangono sempre invariati. Certo, nel dipinto non ci sono le salsicce. Tuttavia anche all’epoca era molto probabile trovarle nelle tavole dei contadini nei mesi invernali; perlomeno lo era in Veneto. I primi scritti riguardanti le luganeghe trevigiane risalgono al XVI secolo. Tradizionalmente la macellazione del maiale avveniva a novembre. Subito si mangiavano le frattaglie, il sangue e le ossa (bollite sono la fine del mondo). Si metteva da parte il lardo (che sarebbe stato poi utilizzato tutto l’anno in cucina) e si preparavano gli insaccati. Tra questi, per primi si consumavano le salsicce e i cotechini (che dopo pochi mesi irrancidivano). Successivamente si mangiavano i salami e le soppresse. Per ultimi si consumavano pancetta e ossacollo. La salsiccia con i fagioli, o meglio le luganege coi fasoi, erano una delle ricette più diffuse nella cucina povera trevigiana. Si tratta di un piatto molto saporito e dai connotati tipicamente invernali (il maiale si macellava appunto a novembre). I fagioli freschi nei mesi invernali erano ormai un ricordo e per questo motivo si usavano i fagioli secchi. Ricordiamoci che nelle case il congelatore non esisteva e i prodotti in scatola non erano diffusi. Trattandosi di alimenti sostanziosi la preparazione fungeva da piatto unico e veniva servita con l’immancabile contorno di polenta.